Patto di Fiume
Ispirati dal lavoro di Giorgio Pizziolo e Rita Micarelli lungo il fiume Panaro, nonché dalla Direttiva 2000/60/CE sulla Gestione Comunitaria delle Acque e dalla Convenzione Europea del Paesaggio, abbiamo avviato un lungo e travagliato dialogo con le Istituzioni Locali.
Tale percorso ha portato, nell'aprile 2012, alla firma di un Protocollo di Intesa finalizzato ad avviare il Patto per il Fiume Simeto, cui hanno aderito i Comuni di Adrano, Belpasso, Centuripe, Paternò, Troina, la Provincia di Enna, l'Università degli Studi di Catania - Dipartimento di Architettura, l'Associazione ViviSimeto, il Comitato Civico Salute - Ambiente Adrano, l'AGESCI Zona Alto Simeto, l'Associazione Casa di Maria. Il Protocollo è da intendersi aperto a future adesioni.
E' stato spontaneo, vista la natura del percorso, paragonare il Patto a un Albero.
Le radici del Patto sono le Memorie, che vanno raccolte tra gli abitanti del Simeto per individuare le Invarianti Territoriali, ovvero quello che vogliamo preservare dalle trasformazioni perché costituisce carattere identitario.
Il tronco del Patto, la sua ossatura, sono le regole di trasformazione e comportamento, ovvero i principi secondo cui una trasformazione è da considerarsi sostenibile e condivisa, o meno. Le regole sono, al tempo stesso, le regole del Patto, ovvero la sua struttura organizzativa. Le regole sono da interdersi in senso ecologico, ovvero adattive e in continuo divenire.
Chioma e frutti del Patto sono i Progetti di Comunità, come gli Osservatori Partecipati delle Risorse preziose, come l'acqua, e l'Energia, attraverso indicatori facilmente identificabili da parte degli abitanti stessi, i Laboratori Ecologici (in collaborazione con le scuole), Progetti di Rivitalizzazione del Territorio come aree attrezzate di accesso al fiume, rete di strutture produttive e ricettive sostenibili, cartoguida della Valle del Simeto, Seganletica Unitaria, Casa della Memoria Viva e dei Mestieri, da intendersi come opportunità di rivtalizzazione del tessuto socio-economico locale in armonia con l'ambiente naturale.
Sebbene esista un'ampia letteratura su Patti o Contratti di Fiumi, con esperienze italiane in corso, lo scopo delle Storie di Fiumi è proprio quello di ascoltare quello che è avvenuto, in varie forme, in altre parti del mondo, per riflettere in maniera critica e creativa su come proseguire il percorso lungo il Simeto.
Ulteriori aggiornamenti sono disponibili alla pagina
http://pattosimeto2013.wix.com/pattodelsimeto
Le radici del Patto sono le Memorie, che vanno raccolte tra gli abitanti del Simeto per individuare le Invarianti Territoriali, ovvero quello che vogliamo preservare dalle trasformazioni perché costituisce carattere identitario.
Il tronco del Patto, la sua ossatura, sono le regole di trasformazione e comportamento, ovvero i principi secondo cui una trasformazione è da considerarsi sostenibile e condivisa, o meno. Le regole sono, al tempo stesso, le regole del Patto, ovvero la sua struttura organizzativa. Le regole sono da interdersi in senso ecologico, ovvero adattive e in continuo divenire.
Chioma e frutti del Patto sono i Progetti di Comunità, come gli Osservatori Partecipati delle Risorse preziose, come l'acqua, e l'Energia, attraverso indicatori facilmente identificabili da parte degli abitanti stessi, i Laboratori Ecologici (in collaborazione con le scuole), Progetti di Rivitalizzazione del Territorio come aree attrezzate di accesso al fiume, rete di strutture produttive e ricettive sostenibili, cartoguida della Valle del Simeto, Seganletica Unitaria, Casa della Memoria Viva e dei Mestieri, da intendersi come opportunità di rivtalizzazione del tessuto socio-economico locale in armonia con l'ambiente naturale.
Sebbene esista un'ampia letteratura su Patti o Contratti di Fiumi, con esperienze italiane in corso, lo scopo delle Storie di Fiumi è proprio quello di ascoltare quello che è avvenuto, in varie forme, in altre parti del mondo, per riflettere in maniera critica e creativa su come proseguire il percorso lungo il Simeto.
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