Mappatura di Comunità
Per rispondere alla domanda Quali stili di vita sostenibili e condivisi? è necessario indigare quali valori, memorie, problemi del presente, idee per il futuro, la Comunità del Simeto percecisce come propri. E, in un contesto in cui si fa fatica a definire il termine Comunità, se questa domanda viene posta in sede di dibattito pubblico, consentendo il confronto e il dialogo tra punti di vista differenti, il senso di comunità si rafforza.
Il video che segue è stato realizzato per invitare gli abitanti di Paternò a partecipare a uno degli incontri pubblici durante la Mappatura.
Esso restituisce una fase del percorso che si è svolto dalla fine del 2009 al maggio 2010.
Il video che segue è stato realizzato per invitare gli abitanti di Paternò a partecipare a uno degli incontri pubblici durante la Mappatura.
Esso restituisce una fase del percorso che si è svolto dalla fine del 2009 al maggio 2010.
Ma che cos'è la Mappatura di Comunità? Chi l'ha inventata?
Un gruppo misto di studenti e ricercatori dell'Università di Catania assieme ad attivisti della rete associativa locale, si è rimboccato le maniche per definire una pratica inclusiva, che consentesse ad agricoltori, operatori del turismo, imprenditori locali, rappresentanti delle istituzioni, e in generale ad abitanti, lavoratori e fruitori della Valle del Simeto, di ragionare assieme sul proprio territorio, con strumenti intuitivi e utilizzando le mappe come catalizzatore del dibattito.
Un gruppo misto di studenti e ricercatori dell'Università di Catania assieme ad attivisti della rete associativa locale, si è rimboccato le maniche per definire una pratica inclusiva, che consentesse ad agricoltori, operatori del turismo, imprenditori locali, rappresentanti delle istituzioni, e in generale ad abitanti, lavoratori e fruitori della Valle del Simeto, di ragionare assieme sul proprio territorio, con strumenti intuitivi e utilizzando le mappe come catalizzatore del dibattito.
Le mappe partecipate non sono una novità. A partire dal Movimento Bioregionale, per esempio, anche nelle sue declinazioni italiane, o nella fase di istituzione di un Ecomuseo, esse sono una pratica già sperimentata. In generale, si può definire una Mappa di Comunità qualunque rappresentazione del territorio a più voci, che tenta di raccogliere i contributi dei diversi abitanti di un luogo, e di sintetizzarli in una espressione corale, attivando opportunità di dialogo tra gli abitanti stessi.
E' il tentativo di rispondere assieme alla domanda: Qual è la nostra storia, e verso quale futuro vogliamo tendere, come Comunità del Simeto?
E' il tentativo di rispondere assieme alla domanda: Qual è la nostra storia, e verso quale futuro vogliamo tendere, come Comunità del Simeto?
Nel Novembre 2009, prima di definire in dettaglio come condurre la Mappatura di Comunità nella Valle del Simeto, è stato d'aiuto guardare ad altre esperienze avvenute in altre parti del mondo, consapevoli che ogni contesto è peculiare, e che avremmo caratterizzato la pratica a partire dalle esigenze locali.
Dopo aver ragionato sugli obiettivi da raggiungere attraverso la Mappa di Comunità, abbiamo deciso di utilizzare i seguenti strumenti, inetsi come un gioco libero e creativo per i partecipanti:
- La Mappa dei Mappanti. Attraverso un post-it numerato ciascuno si posiziona su una mappa dopo essersi registrato in un elenco, indicando così dove abita o dove opera nella Valle del Simeto. Obiettivo: comprendere la distribuzione territoriale dei partecipanti.
- L'intervista libera e le Mappe Mentali. Ciascuno può raccontare il proprio rapporto con il territorio e può disegnare su un foglio bianco, dove un segno evoca il fiume, i luoghi importanti della propria esperienza. Obiettivo: far emergere le diverse percezioni della Valle del Simeto.
- La Mappa Collettiva. Su una grande mappa a parete, assemblaggio di CTR in scala 1:10000, 3x7 m, dove è rappresentata la Valle del Simeto, i partecipanti possono individuare, attraverso talloncini colorati e numerati, i luoghi di cui vogliono parlare. In particolare si può esprimere: cosa piace, cosa non piace, cosa piaceva ma oggi non c’è più, cosa piacerebbe in futuro, dubbi e perplessità. A ogni talloncino corrisponde un biglietto su cui il mappante è chiamato a scrivere alcune note per arricchire la mappa. Obiettivo: far emergere la consapevolezza che ciascuno possiede del proprio ambiente di vita; condividere saperi, memorie e idee di futuro.
- La Mappa Tematica delle Acque. Su alcuni ingrandimenti, in scala 1:5000, è stato chiesto ai partecipanti di segnalare ciò che reputano importante in merito alla risorsa idrica. Obiettivo: focalizzare l’attenzione su un a questione percepita come centrale da tutti i soggetti coinvolti.
Da dicembre 2009 a maggio 2010 sono stati organizzati incontri di Mappatura ad Adrano, Paternò, Biancavilla, S.M. di Licodia, in una casa rurale, in una scuola, in un centro per anziani, in una parrocchia, in un museo comunale, in un centro civico, coinvolgendo 500 soggetti registrati, attraverso il passaparola all'interno della rete associativa e la diffusione di inviti anche a mezzo stampa.
I contenuti della Mappatura, organizzati come ossatura di un Piano Strategico di Comunità, sono stati sintetizzati in un Repot delle Attività, in cui si approfondiscono sei temi di rilevanza: Abitare Sostenibile, Agricoltura Sostenibile, Rigenerazione Ambientale, Accoglienza e Turismo Responsabile, Energia e Risorse, Acqua Bene Comune. Il Report è stato presentato nell'ambito di un Workshop Partecipato che si è svolto nel maggio 2010 a Biancavilla: ViviSimeto 2010. Pianificare insieme si può! Un Patto tra Cittadini e Istituzioni per far rivivere la Valle del Simeto. Durante tre giornate di lavoro, i temi sono stati ulteriormente approfonditi attraverso tavoli di progettazione partecipata, che hanno prodotto dei documenti da presentare alle Istituzioni.
Durante il workshop, è stata messa a fuoco l'esigenza di avviare una collaborazione strutturata tra Università/Associazioni (partnership motrice della Mappatura di Comunità) e Istituzioni, attraverso il Patto di Fiume. Si è deciso, quindi, di coinvolgere attivamente le istituzioni nel percorso di risposta alla domande Quali stili di vita sostenibili e condivisi? Qual è la nostra storia, e verso quale futuro vogliamo tendere, come Comunità del Simeto? che ci hanno condotto fin qui.
Allo stesso tempo, si è deciso di implementare nel breve termine due progetti di comunità:
Si auspica che tali progetti non vengano dimenticati.
Allo stesso tempo, si è deciso di implementare nel breve termine due progetti di comunità:
- Rivitalizzare un'area derelitta a ridosso del fiume a Paternò, sede di smaltimento illegale di rifiuti speciali e pericolosi, come copertoni (spesso dati alle fiamme) e amianto, restituendo alla collettività un punto di accesso al fiume (luoghi rari lungo il Simeto), attraverso un progetto ecologico centrato sulla piantumazione di essenze arboree locali (sul valore di tali pratiche si vedano i contributi del Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, o L'homme qui plantait des arbres, il racconto di Jean Giono che ha ispirato il cortometraggio vincitore di Oscar di Frédéric Back).
- Realizzare un Orto di Comunità in una villetta comunale abbandonata ad Adrano, che il Comitato di Quartiere Cuore Immacolato ha più volte ripulito dal suo stato di discarica abusiva, coinvolgendo l'istituto scolastico di base locale come propulsore del processo, attraverso la pratica degli Orti di Pace così come declinata dal Coordinamento Siciliano.
Si auspica che tali progetti non vengano dimenticati.
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